Brexit: gioco di caos in Europa. A chi giova?

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di Salvo Barbagallo

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Il risultato del referendum in Gran Bretagna abbiamo scritto “a caldo” necessitava di  riflessioni e considerazioni. A distanza di qualche giorno il “quadro” della situazione è ancora avvolto nelle nebbie delle incertezze, ma qualche linea più delineata si incomincia a intravedere grazie alle “reazioni” che si stanno riscontrando non solo nel Vecchio Continente ma anche “oltre”. brex2Si sta insinuando, se non la convinzione, il “dubbio” che “qualcosa” non sia come appare, che il “bianco” che appare non sia poi tale e che forse macchie di “nero” possano essere destinate (o programmate) a coprire inevitabilmente ciò che dovrebbe essere “trasparente”. È come se una mano invisibile muovesse le pedine su uno scacchiere che presenta molti fronti e, trasversalmente, confondesse un gioco in cui i soggetti sono protagonisti inconsapevoli di una partita la cui posta finale sia il “caos”. L’Europa, quindi, come uno dei “fronti” (forse quello più importante?) nel gioco asimmetrico che presunte forze “superiori” stanno portando avanti da tempo. Inevitabile l’interrogativo: a chi giova?

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brexSe si riflettesse un po’ si potrebbe notare come i “fronti” principali di questo ipotetico scacchiere riguardino il Medio Oriente, l’area del Mediterraneo e l’Europa. Solo per citare alcuni esempi: ricordate l’esultanza provocata dalle “Primavere arabe”? Ricordate la “forzata” fine del dittatore Muammar Gheddafi? La conclusione? Il caos nei Paesi interessati e coinvolti, la nascita e l’espansione dell’Isis jihadista, il terrorismo, l’incremento macroscopico dell’immigrazione di quanti hanno tentato e tentano la fuga dalle guerre e dalla disperazione verso l’Europa. Un’Europa debilitata dalla crisi economica, confusa per mancanza di programmi di sviluppo, avvilita per la progressiva chiusura di spazi di democrazione con una collettività raramente chiamata ad esprimere la sua volontà. Un’Europa debole in mano a responsabili che si avvalgono dei loro poteri per sconvolgere ciò che, con grande difficoltà, era stato costruito dopo la nefasta seconda guerra mondiale.

brex1La decisione di David William Donald Cameron di indire un referendum in Gran Bretagna sicuramente è stata presa nella convinzione che il suo Paese avrebbe risposto compatto di rimanere nell’Unione Europea: il risultato contrario, infatti, lo ha colto di sorpresa così come di sorpresa sono stati travolti, dopo, quanti da sempre hanno avuto come riferimento una leadership inglese nel contesto europeo. Così come ora in molti rimangono stupiti non solo da possibili ulteriori richieste di “exit” da parte di altri componenti UE, ma anche dalla sopravvenuta e imprevista richiesta di “indipendenza” della Scozia.

Se si riflette un po’ si potrebbe notare che ciò che ha provocato questo apparente rimescolamento delle situazioni nell’esistente instabilità dell’Europa è stato il progressivo, incontrollato e mal gestito (volutamente?) flusso dei cosiddetti migranti/profughi che, guarda caso, provengono principalmente da quelle aree dove il cosiddetto Occidente ha “tentato” di imporre (con le armi) il proprio modo di vivere sotto l’etichetta della “democrazia”.

Se si riflette un po’ si potrebbe notare che il risultato referendario in Gran Bretagna “favorisce” (in nome di un falso e strumentalizzato sentimento “umanitario”) quanti tendono a “incrementare” l’accoglienza dei migranti/profughi in Europa, limitandosi a elargire denaro a favore di chi li “accoglie” e senza, però, adottare un’adeguata politica, controllo e gestione dei flussi e senza concreti programmi di “integrazione”. Altro caos nel caos già dilagante che potrà portare a conflittualità certamente non gestibili.

Se si riflette un po’ si potrebbe comprendere il diffuso propagandare sull’Islam da non “confondere” con il terrorismo jihadista e, in Italia, il perché gli “scandali” sulle speculazioni nell’accoglienza dei migranti/profughi restino marginali in un contesto che tende ad aggravarsi.

Se si riflette un po’ si potrebbe comprendere come l’interrogativo “a chi giova tutto ciò” non sia tanto campato in aria.

Per quanto ci concerne, noi continueremo a “riflettere” e “considerare”…

 

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